venerdì 1 febbraio 2008

Modifiche e valutazioni del/sul piano De Gennaro...

Da Repubblica.it e da AdnKronos, con avvertenza che il piano del commissario De Gennaro, come specificato in passato, non riguarda direttamente Serra Arenosa, bensì la risoluzione dell'emergenza rifiuti in Campania. Ma, leggendo fra le righe, oltre ad apprezzare le indispensabili valutazioni tecniche (a differenza di taluni che vorrebbero farne carta straccia...), fra l'altro ancora in corso, che hanno portato, ad esempio, a rimettere in discussione alcune delle indicazioni originarie, si noti, in particolare, la sezione riportata in grassetto. Rappresenta, a nostro modesto parere, una ulteriore, dopo i tre vincoli d'inidoneità recepiti, seppure indiretta e generale, valutazione negativa, fornita dal commissario, rispetto ad un caso come quello di Serra Arenosa (la quale, giustappunto, rientra fra la categoria delle ipotetiche discariche provinciali...).

"Napoli - Va avanti, con importanti modifiche, il piano del commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, Gianni De Gennaro. Prosegue con accertamenti tecnici sui siti e sulle discariche già individuati, tali che, dopo una prima ricognizione, viene escluso il riutilizzo della discarica sannita di 'Treponti', nel comune di Montesarchio (Bn), e ribadito l'uso del sito di stoccaggio provvisorio per le ecoballe dell'area napoletana di Pianura.

In una nota, De Gennaro sottolinea di essere "convinto della necessità di proseguire nella strategia delineata", e che, al termine degli accertamenti tecnici sulle indicazioni contenute nel piano, dai consulenti "ha avuto conferma dell'idoneità del sito di stoccaggio provvisorio di Ferrandelle", nel casertano, dove erano già stati avviati i lavori di allestimento e che sarà utilizzabile nei prossimi giorni; a Marigliano, sono in corso ulteriori accertamenti, così come a Napoli nell'ex Manifattura Tabacchi, "per escludere qualsiasi rischio di presenza di amianto, e, in caso contrario, per procedere ad una preventiva accurata bonifica".

Le indagini tecniche per Treponti "hanno evidenziato reali rischi relativi alla staticità della discarica che, anche in ragione dei tempi necessari ad eliminarli, ne hanno escluso l'utilizzabilità nella gestione emergenziale"; sono in corso quindi le valutazioni su soluzioni alternative nella provincia di Benevento.

Ed ancora i tecnici sono al lavoro per valutare la presenza di possibili sostanze inquinanti per le discariche di Villaricca, nel napoletano, e di Difesa Grande, in Irpinia; se ciò avvenisse, i due siti sarebbero esclusi dal piano e per questo si stanno considerando anche soluzioni alternative "funzionali comunque ad uscire dalla situazione emergenziale".

Quanto all'area di Pianura, De Gennaro conferma che nel sito andranno ecoballe sulle quali si sperimenteranno protocolli di inertizzazione per i quali sollecita risposte dai dirigenti del ministero dell'Ambiente, mentre gli uffici del commissariato procederanno all'allestimento del sito sulla base delle prescrizioni dell'Agenzia regionale per l'ambiente e le Asl.

Completata anche la ricognizione sugli impianti di Cdr che hanno permesso di verificare quantità e qualità degli interventi necessari per la loro rimessa a norma, con indicazione dei costi e dei tempi di esecuzione di questi lavori. De Gennaro, inoltre, ha avviato un piano di gestione dei flussi dello sversamento dei rifiuti "rigorosamente improntato a criteri che tengano oggettivamente conto delle reali esigenze di tutti i luoghi ove si registrano le maggiori criticità", ma conferma anche che l'obiettivo è trovare un 'contenitore' per un milione di tonnellate in cento giorni. Il commissario ribadisce più volte, nella nota, di aver "impartito cogenti direttive che garantiscano l'assenza di rischi per la salute dei cittadini, per l'ambiente e per la sicurezza sui luoghi di lavoro".

De Gennaro ha, infine, annunciato che "è già a buon punto l'individuazione dei luoghi di realizzazione delle discariche provinciali". Il commissario ha poi resi noti i criteri scelti: indicazioni normative, rapidità dei tempi di esecuzione e capacità di ricezione di quantità di rifiuti solidi urbani, tali da consentire alle competenti istituzioni di adottare iniziative di lungo periodo finalizzate ad un'adeguata gestione del ciclo dei rifiuti. "

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Termovalorizzatori, la vera alternativa?

Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità.
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.

Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf



La gestione a freddo dei rifiuti

Nell’ambito delle iniziative legate alla Quarta Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, promossa dalla coalizione mondiale GAIA, la Rete Nazionale ”Rifiuti Zero” e Greenpeace Italia pubblicano la traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna: "GESTIONE A FREDDO DEI RIFIUTI. Lo stato dell’arte delle alternative all’incenerimento per la parte residua dei rifiuti municipali”.

Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf