sabato 8 marzo 2008

Un pò di chiarezza...

Grazie all'ausilio delle carte, proviamo a districare la matassa degli ultimi giorni, rilanciata dalla notizia richiamata nel post precedente. I fatti, anzitutto: il giorno 31 dicembre 2007, il commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Campania, all'epoca Alessandro Pansa, preso atto della delibera consiliare della Provincia di Salerno del giorno 21 dicembre 2007, la quale indica nella cava di Serra Arenosa, tra i comuni di Caggiano e Vietri di Potenza, il sito della futura discarica provinciale, emana l'ordinanza 520. Tale ordinanza dispone di “autorizzare, nel pieno rispetto delle prioritarie esigenze di carattere ambientale ed igienico sanitario, a decorrere dalla data odierna e sino a cessata esigenza... l'immediato accesso ai fondi del Comune di Caggiano, località Serra Arenosa, riportati nella planimetria e nell'elenco delle particelle catastali allegati, per l'espletamento delle attività conoscitive, rilievi, sondaggi e verifiche tecniche, utili per lo studio di fattibilità e le ulteriori iniziative da porre in essere da parte della Struttura Commissariale....”. Segue l'elenco dei soggetti individuati dalla Provincia di Salerno, e quello dei soggetti individuati dalla Struttura Commissariale, preposti ai compiti, in realtà mai effettuati. Inoltre, tale ordinanza commissariale, come scritto in calce ad essa, avrebbe dovuto essere recapitata alla Provincia di Salerno ed al Comune di Caggiano; però, non si sa per quale misterioso motivo, al Comune di Caggiano, in realtà, è giunta soltanto il giorno 3 marzo 2008, dopo casuale scoperta ed insistita richiesta fatta pervenire, presso il Commissariato, dal sindaco di Caggiano, Giovanni Caggiano. Ma non corriamo troppo. Il giorno 18 febbraio 2008, quando da un mese si è insediato Gianni De Gennaro a capo della Struttura Commissariale e quando l'onda lunga della protesta popolare va un po' scemando, viene emanata, da parte del neo-commissario delegato liquidatore per l'emergenza rifiuti in Campania, Goffredo Sottile, l'ordinanza 612. In essa, “considerato che non risulta eseguito l'accesso al fondo in questione e che la competenza in ordine alla scelta e realizzazione dei siti è passata in capo” alla rinnovata Struttura Commissariale, e “rilevato che è opportuno rimuovere il provvedimento di individuazione del citato sito di stoccaggio (Serra Arenosa, ndr)”, si dispone di “revocare l'ordinanza commissariale n.520 del 31/12/2007 nella parte in cui prevede l'individuazione del sito di stoccaggio preliminare nel territorio del Comune di Caggiano, località Serra Arenosa”. Anche tale ordinanza, nonostante in calce ad essa sia stato scritto che avrebbe dovuto essere notificata alla Regione Campania, alla Prefettura di Salerno ed al Comune di Caggiano, in realtà giungerà in Comune soltanto il giorno 3 marzo 2008, quindi contestualmente alla precedente, dopo casuale scoperta ed insistita richiesta fatta pervenire, presso il Commissariato, dal sindaco di Caggiano, Giovanni Caggiano. Esposti i fatti, restano da segnalare tre ulteriori discrepanze, le quali si sommano alle precedenti: 1) come mai nell'ordinanza 612 si parla di “sito di stoccaggio preliminare” e non di "discarica provinciale", come in tutti gli altri documenti elaborati a proposito della vicenda oltre che nella dialettica della pubblica opinione? 2) alcuni sopralluoghi tecnici presso Serra Arenosa, stando ai racconti degli abitanti della zona, effettuati da militari, quindi della Struttura Commissariale, e civili, sono stati portati a compimento nelle scorse settimane (comunque posteriori all'ordinanza 612), non si sa con quali scopi e risultati; 3) il 20 febbraio 2008 si è tenuto l'incontro fra il commissario De Gennaro ed i vertici della Provincia di Salerno, al cui termine l'assessore all'Ambiente, Angelo Paladino, rilasciò queste due dichiarazioni: “nei prossimi giorni verranno effettuati dei sopralluoghi tecnici” (cosa effettivamente, ma nascostamente come detto, avvenuta, ndr); “l'ultima parola spetterà a De Gennaro”.

Da allora è calato di nuovo il silenzio, rotto soltanto dalla pubblicizzazione di queste due vecchie ordinanze, assurdamente non notificate a chi di dovere nei tempi dovuti, le quali hanno scatenato l'ennesima ondata di speranze, timori, rettifiche e battage mediatico. Delle due ci interessa particolarmente la 620, che, è bene chiarirlo, oltre ad un discorso di prammatica, cioè revocare un'ordinanza precedente perché non vi è stato dato corso concretamente, non dice una sola parola di sostanza riguardo alla vera questione: dichiarare che il sito di Serra Arenosa è inadeguato dal punto di vista geo-ambientale, logistico e legale. Probabilmente non era questo il compito del commissario liquidatore, Goffredo Sottile, è vero, ma è altrettanto vero che il commissario De Gennaro, dopo aver dimostrato di recepire ben tre punti d'incompatibilità fra la serie di essi indicata dai Comuni di Caggiano e Vietri, e dalla Provincia di Potenza e dalla Regione Basilicata, non ha dato seguito fattuale a tale circostanza, esprimendo, ad esempio, una contrarietà chiara e netta all'indicazione della Provincia di Salerno, pronunciamento il quale, come riconosce perfino Angelo Paladino, avrebbe chiuso, e ancora chiuderebbe, definitivamente la questione. Sarà soltanto questione di tempo e sarà, quindi, che si attendono i risultati dei sopralluoghi tecnici delle ultime settimane? Lo vogliamo ancora sperare confidando nella competenza e nell'oculatezza, dimostrate, del commissario De Gennaro, ma intanto la delibera consiliare della Provincia di Salerno resta appesa a mezz'aria come un'ingiusta Spada di Damocle sulle nostre teste, e contro di essa potranno agire, ma in là nel tempo di qualche mese ed ovviamente in caso di accoglimento, soltanto i ricorsi presentati, negli ultimi tempi, presso il Tar del Lazio, dal Comune di Caggiano e dalla Provincia di Potenza.

Termovalorizzatori, la vera alternativa?

Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità.
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.

Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf



La gestione a freddo dei rifiuti

Nell’ambito delle iniziative legate alla Quarta Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, promossa dalla coalizione mondiale GAIA, la Rete Nazionale ”Rifiuti Zero” e Greenpeace Italia pubblicano la traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna: "GESTIONE A FREDDO DEI RIFIUTI. Lo stato dell’arte delle alternative all’incenerimento per la parte residua dei rifiuti municipali”.

Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf