lunedì 7 gennaio 2008

A proposito di Paladino...

Le prese di posizione degli amministratori locali dei comuni vicini sono state numerose, come numerosi sono stati gli attestati di solidarietà dei cittadini. Il Comitato civico/popolare di Caggiano conta ormai circa mille adesioni, le quali ogni giorno crescono anche superando i confini geografici del nostro piccolo paese. L’arroganza degli amministratori provinciali viene messa sotto accusa da più parti. Non è possibile difatti rispondere a critiche fondate, soprattutto tecnicamente, con argomentazioni vaghe ed evasive. Quando l’assessore all’ambiente della Provincia di Salerno, Angelo Paladino, insiste nell’affermare che i rifiuti destinati alla discarica di Caggiano/Vietri sono semplicemente rifiuti indifferenziati urbani, quindi non pericolosi, e che pertanto non presentano alcun pericolo per la salute delle cittadinanze interessate, mostra malafede o assoluta incompetenza. Difatti come da noi segnalato in più sedi il problema non è tanto nella natura dei rifiuti che verranno destinati all’ipotetica discarica, quanto nelle caratteristiche geo-ambientali della zona interessata. Non che le esalazioni di una megadiscarica non ci spaventino affatto, ma il problema è ben più grave: il pericolo è difatti quello di inquinare, se mai vi fosse una fuoriuscita di percolato dalla discarica, la falda acquifera sottostante e quindi le acque delle quali anche le zone del salernitano si servono. Dire difatti, come fa Paladino, che un pericolo del genere non è fondato equivale a far orecchie da mercante. La sismicità della zona e la natura geologica del terreno è tale da non permettere di garantire la sicurezza del sito. Questo aldilà della qualità dei rifiuti, in quanto la frattura presente proprio all’interno della cavità da adibire a discarica, causata dai molti sismi che hanno afflitto la zona negli anni passati, presenta, come la faglia di Caggiano sottostante, un movimento decimillimetrico annuale che nel caso di un evento sismico potrebbe essere ben più ampio. Nessuna impermeabilizzazione potrebbe resistere ad un movimento tettonico superficiale, anche se di entità minima. Dopodiché la natura calcarea del suolo farebbe il resto: la permeabilità di tali rocce (perchè fratturate) assorbirebbe istantaneamente i depositi di percolato interni alla discarica andando ad inquinare la predetta falda.




Dalla cartina, sulla quale viene messo in evidenza il sito prescelto, si evince come questo sia ubicato su di un territorio di natura calcarea (le zone in verde) e come questo sia interessato da flussi idrici sotterranei (le frecce nere). Appare chiaro l’errore di una scelta, supportata da una relazione che definire ridicola sarebbe riduttivo (per chi fosse interessato scaricabile sulla barra laterale), che l’unico interesse che ha tenuto in conto è stato quello di accreditare, presso il commissariato per l’emergenza rifiuti, la Provincia di Salerno come capace di gestire autonomamente l’affare rifiuti.

Termovalorizzatori, la vera alternativa?

Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità.
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.

Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf



La gestione a freddo dei rifiuti

Nell’ambito delle iniziative legate alla Quarta Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, promossa dalla coalizione mondiale GAIA, la Rete Nazionale ”Rifiuti Zero” e Greenpeace Italia pubblicano la traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna: "GESTIONE A FREDDO DEI RIFIUTI. Lo stato dell’arte delle alternative all’incenerimento per la parte residua dei rifiuti municipali”.

Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf