domenica 25 maggio 2008

Serra Arenosa è fuori dal decreto! Ma la Resistenza, negli altri posti minacciati, si organizza!

A due mesi dall'ultimo aggiornamento, periodo durante il quale è dapprima regnata una sospetta calma che non faceva presagire niente di buono per poi registrare l'ennesima emergenza rifiuti nel napoletano oltre che le ennesime pressioni indebite di Angelo Paladino su Serra Arenosa, il nuovo governo di centro-destra, in occasione del primo Consiglio dei Ministri, tenutosi simbolicamente (quanto ruffianamente) a Napoli, ha emanato, oltre ad altri liberticidi ed autoritari provvedimenti, un decreto legge concernente l'emergenza rifiuti contrassegnato dal pugno di ferro più spietato: il decadimento di Gianni De Gennaro dalle sue funzioni di commissario straordinario all'emergenza rifiuti, la nomina di Guido Bertolaso (toh, chi si rivede!) a sottosegretario di Governo con delega ai rifiuti (un ruolo creato "ad hoc"), 10 future discariche distribuite fra le cinque province campane, comprese quelle già individuate con la legge 87/07, 4 termovalorizzatori, tolleranza zero verso chi manifesta qualunque tipo di opposizione, siti proclamati "zone d'interesse strategico nazionale" ed, in conseguenza di ciò, presidiate dai militari dell'Esercito.

Come detto nel titolo del post, Serra Arenosa non figura in questo elenco (che sotto indichiamo specificamente). Di questo non possiamo che rallegrarci, ma, in fondo, nonostante le paure che ancora si percepivano fra la popolazione, non si è fatto altro che dar seguìto a ciò che il commissario De Gennaro, seppure tra qualche ambiguità, aveva, sin da metà febbraio 2008, appurato: quel sito è assolutamente inidoneo, come dimostrato dalla relazione del professor Ortolani e dalla strenua opposizione dei comitati popolari di Caggiano e Vietri, dei due Comuni, della Provincia di Potenza e della Regione Basilicata, avente avuto luogo negli scorsi mesi. Il nostro blog non può che rivendicare questa presa d'atto di civiltà e di buon senso, ma il suo compito non si ferma.

Il decreto di misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza rifiuti in Campania è stato pubblicato oggi (24 maggio 2008) sulla Gazzetta Ufficiale n. 120 del 23 maggio. Il provvedimento, ora in vigore, prevede che lo stato di emergenza cessi il 31 dicembre 2009.

Si tratta di: Sant'Arcangelo Trimonte (Bn) località Norecchie, Savignano Irpino (Av) località Postarza, Serre (Sa) località Macchia Soprana (allargamento) e Valle della Masseria (eventuale carta di riserva), Andretta (Av) località Pero Spaccone, Terzigno (Na) località Pozzelle e Cava Vitiello, Chiaiano (Na), Caserta località Torrione (Cava Mastroianni), Santa Maria La Fossa (Ce) località Ferrandelle.

Come avremo modo di dettagliare meglio in successivi post, la Resistenza in questi luoghi si sta già organizzando, ed a Chiaiano (Na), quartiere a ridosso di una preziosa zona verde oltre che della zona ospedaliera, si è già trasformata in aperta rivolta (nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24 maggio) da parte della popolazione tutta, sotto forma di poderose barricate (tramite bus capovolti, filo spinato, cassonetti, sacchetti di immondizia, presidi permanenti, ecc...) a protezione del luogo della cava di tufo (leggi incredibilmente permeabile a qualsiasi cosa) entro la quale dovrebbe sorgere la discarica, sassaiole, bombe carta, molotov, scontri fra manifestanti e forze dell'ordine (si registrano diversi feriti, una ventina circa, fra cui bambini, donne e anziani), blocchi stradali, cortei, mentre che si annuncia la preparazione di una manifestazione nazionale da tenersi a Napoli per il prossimo 1 giugno. Massiccia la presenza dei centri sociali e da rimarcare quella dell'intero consiglio comunale di Marano, paese limitrofo. Per il momento, regna la calma, e Chiaiano resta un fortino inespugnato. D'altro canto, i primi risultati della stretta sicuritaria, impressa dal governo, sono già sotto gli occhi di tutti: processate per direttissima, e condotte agli arresti domiciliari, 3 persone, e fermate altre 6; ma, come vedremo, tramite una diretta testimonianza, sono state, più che altro, l'intolleranza (non si sopporta la protesta ad oltranza, seppure nelle forme di un pacifico sit-in), la premeditazione, l'abuso delle proprie funzioni ed il non rispetto delle minime regole di uno Stato democratico (semmai di quelle di uno Stato di polizia), il che non rappresenta una novità, da parte delle forze dell'ordine (cariche e manganellate indiscriminate cui si è opposta una legittima resistenza) a causare i violenti disordini di ieri e dell'altro ieri.

UNSITOSBAGLIATO DICHIARA SODDISFAZIONE PER SERRA ARENOSA ED
ESPRIME PIENA SOLIDARIETA' ALLA LOTTA DI POPOLO DI CHIAIANO ED A TUTTE QUELLE CHE SEGUIRANNO!

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Termovalorizzatori, la vera alternativa?

Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità.
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.

Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf



La gestione a freddo dei rifiuti

Nell’ambito delle iniziative legate alla Quarta Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, promossa dalla coalizione mondiale GAIA, la Rete Nazionale ”Rifiuti Zero” e Greenpeace Italia pubblicano la traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna: "GESTIONE A FREDDO DEI RIFIUTI. Lo stato dell’arte delle alternative all’incenerimento per la parte residua dei rifiuti municipali”.

Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf