giovedì 10 gennaio 2008

Il termovalorizzatore

Il termovalorizzatore è un impianto in cui avviene un processo chimico della combustione/termodistruzione ad alte temperature > di 850°C dei rifiuti. Nel processo chimico della combustione/termodistruzione il calore prodotto viene recuperato sotto forma di vapore ad alta pressione ed alta temperatura, l'energia termica presente nel vapore viene trasformata in energia elettrica passando attraverso una turbina accoppiata ad un alternatore. Dove sono presenti reti di teleriscaldamento il calore residuo presente nel vapore all'uscita della turbina viene ceduto come energia termica a tali reti con notevoli vantaggi sia di rendimento che ambientali.
Nel caso della combustione si sviluppano gas chiamati in gergo industriale "fumi" che, prima di essere rilasciati in atmosfera (emissioni), vengono trattati/depurati attraverso delle apposite tecnologie. Tali tecnologie hanno lo scopo, attraverso processi chimici e meccanici, di ridurre al minimo, se non eliminare totalmente, le sostanze inquinanti contenute nei fumi prodotti dalla combustione.

Ciò vuol dire che non è vero che i termovalorizzatori non inquinano, anzi le emissioni di fumi in atmosfera devono essere monitorate 24 ore su 24.
Nel link seguente è possibile visualizzare i report giornalieri, relativi alle emissioni atmosferiche in uscita dai termovalorizzatori del Gruppo Hera, situati a Ravenna, Rimini, Forlì, Ferrara, Modena e Bologna:

Emissioni termovalorizzatori

15 commenti:

Anonimo ha detto...

nessuno dice che il termovalorizzatore non inquina, ma molto meglio l'immissione in atmosfera di gas indistruiali anzichè la diossina.... la protesta è giusta e mi associo pienamente, ma non bisogna dar informazioni sbagliate e dire cavolate... I TERMOVALORIZZATORI SONO MOLTO MEGLIO DELLE DISCARICHE E I RIFIUTI SONO UN PROBLEMA DI TUTTI E NON RILEGATO A NAPOLI E PROVINCIA altrimenti la soluzione è non produrre rifiuti.... il che è un po improbabile.... bisogna trovare un modo per smaltirli e il termovalorizzatore è il modo migliore.... cerchiamo di non fare i pecoraro scanio della situazione ovvero quelli che dicono no perr partito preso.... la discarica è in un posto sbagliato.... ok la manifestazione è giusta e mi associo pienamente.... ma limitiamoci a questo e non diciamo caz... sui termovalorizzatori....

Anonimo ha detto...

p.s. visto che avete portato i dati dei temovalorizztori, io vi riporto i dati di quanto inquinano le auto.... cosi per confronto:
http://www.repubblica.it/motori/euro/index.html
notate che per le auto l'unità di misura è grammi su kilometro, per i termovalorizzatori milligrammi su mormalmetrocubo.... fate voi le conclusioni....

Anonimo ha detto...

mi associo con le riflessioni precedenti aggiungendo che con i termovalorizzatori, associati a una buona raccolta differenziata, guadagnamo due volte:1)eliminiamo i rifiuti con emissioni controllate;2)risparmiamo petrolio e carbon fossile. poi se vogliamo diminuire l'inquinamento atmosferico lasciamo un pò le auto a casa...almeno quando usciamo "inda lu lag"...

Anonimo ha detto...

mi associo anch'io.
i termovalorizzatori SONO L'UNICA SOLUZIONE ATTUALE al problema dei rifiuti.
per favore non fate demagogia!!!!!!!

Un Sito Sbagliato ha detto...

NESSUNO STA FACENDO DEMAGOGIA. I DATI, E LE RIFLESSIONI, NEGATIVI/E RIGUARDO AI TERMOVALORIZZATORI VANNO MESSI IN EVIDENZA, E MESSI AL CONFRONTO (ottimo il riferimento all'inquinamento delle auto... è questo il motivo per cui sarebbe auspicabile un ripensamento complessivo riguardo ai consumi, ed ai rifiuti prodotti, della società di massa...), ESATTAMENTE COME SI STA FACENDO.

Anonimo ha detto...

Io non capisco perchè gli "anonimi" non si fanno riconoscere. Finitela per cortesia di propinare soluzioni alla cenere! Gli inceneritori, perchè tali sono, producono Nanopatologie. Non lo dice il solito ambientalista ma il Centro Nanodiagnostics di Modena, coordinato dal Prof. Montanari e la Dott.ssa Gatti. Quando parliamo di inceneritori dobbiamo ragionare anche sulle particelle inorganiche (metalli pesanti), che sono la nuova forntiera dell'aumento di tumori. Ribadisco che l'emergenza rifiuti è voluta per giustificare la costruzione di nuovi inceneritori e delle centrali a biomasse, che in base ai CIP6 (contributi statali che premiano l'incenerimento) possono bruciare CDR, combustibile derivato da rifiuti che è stato assimilato alle biomasse (vedasi caso Basilicata). In conclusione è da dire che ogni inceneritore necessità di una discarica necessaria per il trattamento delle ceneri. Queste sono le soluzioni propinate dagli anonimi...bravi!!

Anonimo ha detto...

sono anonimo perchè firmarmi con un nik equivale ad essere anonimo, cmq se ti fa piacere chiamami attila.... visto che sei informato proponi una soluzione diverso per lo smaltimento dei rifiuti.... ragazzi nessuna dice che gli inceneritori sono la cosa piu bella di questo mondo, ma demonizzarli in questo momento chiude le porte alle speranze di non vedere rifiuti per strada.... oggi i rifiui o si smaltiscono nelle discariche o con i termovalorizzatori.... tra le due scelgo i termovalorizzatori che non sono poi tutto sto gran danno ambientale e te l'ho dimostrato..... non voglio fare polemica, ma qualcosa bisogna fare co sti rifiuti e se permetti scelgo il male minore.... comunque aspetto una tua proposta per lo smaltimento che non sia discarica o termovalorizzatore
ciao
attila

Giuseppe ha detto...

Bene caro Flaggello di Dio o anonimo come dir tu ti voglia, io sono Giuseppe Pepe di Caggiano e ti espongo quanto ho capito e so' dei cosidetti "termovalorizzatori" termine peraltro usato solo in Italia perchè il termine appropriato sarebbe inceneritori a meno che tu non ottenga metano dalla frazione umida ma questo solo previa differenziazione.
Vedi ,Se bruci plastica quello che ottieni sarebbe Diossina. La stessa responsabile di cancro, effetti sul sistema nervoso e se ti va bene qualche macchiolina sulla cute. Le stesse cose si trasmetteranno sui tuoi figli. Addirittura in Vietnam veniva usata come arma da guerra ! A Seveso poi ancora ne stanno pagando le conseguenze. Poi ti posso consigliare di consultare wikipedia.it alla voce diossina e ti studi bene l'argomento e poi ne parliamo. La soluzione? Bene, la prima cosa sarebbe non comprare proprio ne plastica ne imballaggi inutili perchè se vuoi bere latte acqua o succhi di frutta non c'è bisogno di mettrli nella plastica che perde pure sapore. E come si fa se quella costa di piu? ti capisco.
ed è qui che dovrebbero intervenire delle leggi che dovrebbero tassare sia a chi produce che a chi compra plastica voglio vedere se poi ti scocci di lavare un bicchiere di vetro se un bicchiere di plastica te lo faccio pagare un euro.O premiare in moneta a chi evita la plastica destinando i soldi degli inceneritori a questi ultimi. Tanto per iniziare. Che ne pensi/pensate?

Viler ha detto...

Per prima cosa mi firmo Viler perchè ho un blog che puoi raggiungere quando e come vuoi. Ma se non ti senti soddisfatto, caro Attila, io mi chiamo Vito L'Erario e sono un attivista della OLA...come dire..ci metto la faccia! L'altro post ho dovuto linkare il sito del Centro Nanodiagnostic per dovere di cronaca...
Tu parli di soluzioni e il bravo Giuseppe te le ha avanzate. Quello che posso aggiungere è che in Italia si giustifica ogni cosa attraverso in concetto emergenziale: in Campania 15 anni di emergenza!!! Come mai nella vicina provincia di Salerno, in comuni come Mercato San Severino o Buccino si raggiungono livelli di raccolta differenziata ben oltre il limite fissato del 30% dal Decreto Ronchi?

Viler ha detto...

Il 35% dice il Decreto Ronchi (non il 30%) che non è un limite..pardon..ma un obiettivo che molti comuni hanno egregiamente raggiunto e superato.
Solo per la precisazione.

Anonimo ha detto...

giuseppe ha detto un po di inesattezze.
1) i combustibili dei termovalorizzatori sono solo rifiuti differenziati APPUNTO cdr o ecoballe ....organico... che se vedi su wikipedia non contiene la plastica....
2la soluzione è utopia
cmq restate della vostra opinione che io resta della mia ma non scrivete inesattezze.

Anonimo ha detto...

p.s. che c'entra il metano?????
se vuoi ti spiego come funzionano le turbine a gas (e gas non sta per metano)per la produzione di energia elettrica... ragazzi informatevi bene... vi assicuro che sono ferrato in materia

Anonimo ha detto...

correggo per non correttezze, esite una parte di plastica che viene inserita nelle ecoballe per facilitarne la combstione, ma viene bruciata a twemperature elevate circa 1000°c e controllote che fanno si che la diossina sprigionata da esse, grazie appositi filtri è nulla....

Viler ha detto...

Caro Anonimo,
si era capito che eri del settore, che sei addentrato nella materia. Per quale società lavori, l'EDF? O Altro?
Il riferimento al metano di Giuseppe forse si riferisce al Syngas.
Allora, visto che ci chiedi di informarci mettiamola cosi:

Riduzione dei rifiuti, Riutilizzo, Raccolta Differenziata, Riciclaggio e Bioessicazione.

1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
2. Riutilizzo, molti contenitori possono essere usati per migliaia di volte così come anche le buste di plastica e altri oggetti di uso comune.
3. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
4. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
5. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in impianti di bioessicazione.
6. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè: il legno può essere venduto alle aziende per farne,truciolato - il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare - il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono 2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica
7. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari. Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l'incenerimento sarebbe superato.

Anonimo ha detto...

Certo è troppo comodo intervenire da "anonimo" in questo dibattito, anche se certi anonimi mostrano avere strani interessi.... Viler dice cose sacrosante.
Non esistono impianti di incenerimento sicuri al 100% anche i più moderni impianti producono diossina, in quantità assai minore si quella prodotta dagli impianti più obsoleti, ma sempre diossiuna è. E associare la diossina al tumore è obbligatorio.....
Nel vicenda Campana ho l'impressione che ci si debba piagare ad accettare la termovalorizzazione come male minore per uscir fuori da una situazione davvero drammatica.
Spero che le "autorità" abbiano la forza e la volontà di favorire una raccolta differenziata "spinta" per vitare l'accumulo di altre ecoballe......

P.S.
Il mio nick associato al link consente di conoscere la mia identità
:-)

Termovalorizzatori, la vera alternativa?

Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità.
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.

Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf



La gestione a freddo dei rifiuti

Nell’ambito delle iniziative legate alla Quarta Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, promossa dalla coalizione mondiale GAIA, la Rete Nazionale ”Rifiuti Zero” e Greenpeace Italia pubblicano la traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna: "GESTIONE A FREDDO DEI RIFIUTI. Lo stato dell’arte delle alternative all’incenerimento per la parte residua dei rifiuti municipali”.

Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf