Per altro ci sembra doveroso rispondere alle ultime dichiarazioni del sindaco di Salerno, De Luca, il quale ha affermato: “se Caggiano risponde ai requisiti imposti dalla legge, la discarica si deve aprire subito. Altro che proteste dei cittadini e dei comuni della vicina Basilicata, io farei intervenire i carri armati”. Innanzitutto, come è stato dimostrato tecnicamente, il sito di Serra Arenosa non risponde ai requisiti geo-ambientali previsti dalla legge (leggasi elevatissima sismicità e presenza di falde acquifere sotterranee), come il non aver interpellato la Provincia di Potenza per l’evidente sconfinamento ha rappresentato un ulteriore atto di illegalità. Ipotizzare di risolvere la questione con l’esercito dimostra l’immaturità democratica del sindaco De Luca. Non abbiamo costruito alcuna barricata da travolgere con i carri armati, stiamo opponendoci in modo civile, informato e pacifico ad una decisione arbitraria, incompetente e politicamente interessata. Volevamo, inoltre, tranquillizzare, per gli stessi motivi, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno, Angelo Paladino, il quale, addirittura, “teme per la propria incolumità personale”: anche oggi abbiamo messo in mostra la nostra umiltà con una protesta ragionata e ragionevole. Per dovere di cronaca, infine, ricordiamo all’assessore (non eletto…) Paladino che pure se ha sacrificato, con questa scelta, una manciata di voti, quest’atto ha più il sapore della vendetta che non del sacrificio. Difatti la sua sconfitta alle ultime consultazioni provinciali (per appena una trentina di voti…) è dipesa anche dal fatto che Caggiano, sua tradizionale roccaforte elettorale, si è in gran parte orientata verso un altro candidato, sottraendo a lui gli ulteriori consensi necessari a venire eletto.
domenica 6 gennaio 2008
Partecipato sit-in a Serra Arenosa, Caggiano
Per altro ci sembra doveroso rispondere alle ultime dichiarazioni del sindaco di Salerno, De Luca, il quale ha affermato: “se Caggiano risponde ai requisiti imposti dalla legge, la discarica si deve aprire subito. Altro che proteste dei cittadini e dei comuni della vicina Basilicata, io farei intervenire i carri armati”. Innanzitutto, come è stato dimostrato tecnicamente, il sito di Serra Arenosa non risponde ai requisiti geo-ambientali previsti dalla legge (leggasi elevatissima sismicità e presenza di falde acquifere sotterranee), come il non aver interpellato la Provincia di Potenza per l’evidente sconfinamento ha rappresentato un ulteriore atto di illegalità. Ipotizzare di risolvere la questione con l’esercito dimostra l’immaturità democratica del sindaco De Luca. Non abbiamo costruito alcuna barricata da travolgere con i carri armati, stiamo opponendoci in modo civile, informato e pacifico ad una decisione arbitraria, incompetente e politicamente interessata. Volevamo, inoltre, tranquillizzare, per gli stessi motivi, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno, Angelo Paladino, il quale, addirittura, “teme per la propria incolumità personale”: anche oggi abbiamo messo in mostra la nostra umiltà con una protesta ragionata e ragionevole. Per dovere di cronaca, infine, ricordiamo all’assessore (non eletto…) Paladino che pure se ha sacrificato, con questa scelta, una manciata di voti, quest’atto ha più il sapore della vendetta che non del sacrificio. Difatti la sua sconfitta alle ultime consultazioni provinciali (per appena una trentina di voti…) è dipesa anche dal fatto che Caggiano, sua tradizionale roccaforte elettorale, si è in gran parte orientata verso un altro candidato, sottraendo a lui gli ulteriori consensi necessari a venire eletto.
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argomento comunicato
venerdì 4 gennaio 2008
6 Gennaio: "Epifania... Tutti i rifiuti porta via"
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argomento EVENTI
giovedì 3 gennaio 2008
Il Melandro mormorava...
A sostegno della propria tesi il presidente della Regione Basilicata cita l'art. 2 comma 1bis del D.Lgs. n° 87 del 5 luglio 2007 che recita: “Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento sentiti i Presidenti delle regioni confinanti”.
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argomento comunicato
mercoledì 2 gennaio 2008
Tutte/Tutti a Potenza
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argomento EVENTI
sabato 29 dicembre 2007
foto satellitare dell'area interessata - veduta di Vietri di Potenza
foto da /http://flickr.com/groups/cancellara/discuss/72157603580978446
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argomento Fotografie
venerdì 28 dicembre 2007
Le Nostre Motivazioni
Motivi d’inadeguatezza del sito
Dalla relazione risulta chiara l’inadeguatezza del sito per i seguenti motivi:
L’area interessata è posta su di una faglia attiva ad elevato rischio sismico;
come si evince dai due grafici riguardanti gli eventi sismici che hanno interessato i territori di Caggiano e Vietri di Potenza, episodi di questo tipo sono aumentati in maniera rilevante nel corso dell'ultimo secolo
In evidenza nella foto le faglie create dai sismi all'interno della cava di Serra Arenosa
Il suolo è di natura calcarea e quindi soggetto a possibili infiltrazioni di natura inquinante;
foto di Luigi Lupo
Grotta della Serrola sita a poche centinaia di metri dalla cava
La presenza di falde acquifere sotterranee alimentanti sorgenti attigue al fiume Melandro e la sorgente Acqua dell’Elice.

sorgente di acqua sulfurea a 200m dalla cava
Lo stesso Ortolani fa notare il “grave ed imperdonabile errore” commesso dalla Provincia nell'aver affidato a due tecnici privi di competenze geologiche, di coscienza ambientale, nonché, presumibilmente, della conoscenza diretta del territorio, la verifica dell'idoneità del sito di Serra Arenosa. Per questi motivi la relazione stilata dai due tecnici è da considerarsi assolutamente priva di qualsiasi fondamento.
Danni per l'ambiente
Inoltre, essendo noto a tutti che i rifiuti conservano il loro potere inquinante per millenni ed essendo la zona caratterizzata da instabilità geologica è evidente l’assoluta pericolosità di una scelta chiaramente non ponderata, che andrebbe a rompere l'equilibrio dell'intero territorio circostante compromettendo irrimediabilmente le attività e le produzioni delle aziende agricole, nonché le vite degli abitanti della zona su cui questa scelta andrebbe a gravare direttamente, oltre al danno per l'ambiente e, di conseguenza, per la salute della collettività.
Principio costituzionale dimenticato
Oltre alle incompetenze tecniche si rilevano anche profili di illegalità. Il sito, infatti, si trova sul confine tra due regioni, Campania e Basilicata. La legge recentemente approvata “per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania” (legge 87 del 2007) prevede che nel caso si sconfini nel territorio di una regione limitrofa si debbano, perlomeno, consultare le istituzioni di questa. Nel caso specifico, la Provincia di Salerno non ha effettuato nessuna comunicazione né alla Regione Basilicata né, tanto meno, alla Provincia di Potenza. Per non parlare della consultazione della locale popolazione (o, al limite, dei suoi rappresentanti comunali). Principio costituzionale troppo spesso dimenticato.
In questo modo la Provincia di Salerno dimostra, senza ombra di dubbio, che il suo primo interesse non è la salute dei suoi cittadini né la risoluzione del problema-rifiuti; resta da capire quale sia, quindi, il suo interesse e se questo non sia il mantenimento di uno stato di emergenza che non permette di affrontare il problema secondo le regole e che, a quanto pare, necessita invece della trasgressione di quante più regole e leggi possibili, rendendo indispensabile l'intervento di chi della trasgressione delle leggi fa il proprio mestiere.
Appello alla mobilitazione
Per tutti questi motivi, ma anche per un allargamento di prospettiva, l'appello alla mobilitazione che rivolgiamo alle comunità coinvolte, tramite la convocazione di un'assemblea da cui dovrà presumibilmente scaturire la costituzione di un comitato popolare, si muove lungo cinque direttrici:
- presa di coscienza attraverso studi, ricerche e confronti sulla questione-rifiuti in Campania, della reale entità della situazione che oggi ci riguarda direttamente, ma che domani potrebbe estendersi ad altre zone, le quali dovrebbero avere garantito il nostro irrevocabile impegno;
- organizzazione delle modalità di lotta che si riterranno adeguate al conseguimento degli obiettivi;
- progettualità, cioè come pensare, confrontandosi con esperienze all'avanguardia sul tema, a soluzioni alternative per lo smaltimento dei rifiuti (in opposizione alle discariche o alle ecoballe, quindi, al Piano regionale per i rifiuti della regione Campania) ad esempio attraverso un uso sistematico, ed obbligatorio, del sistema della raccolta differenziata o tramite la valutazione di possibilità che prevedano la costruzione di impianti di compostaggio ecc…;
- riflessione sul consumismo e sui modi di produzione, nella prospettiva di “un altro modo di produrre”, fondato sui bisogni o, più pragmaticamente, sul consumo critico;
- connessione con le altre realtà locali interessate, ma anche con le soggettività critiche e le competenze impegnate in queste problematiche.
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argomento atto fondativo
martedì 25 dicembre 2007
Termovalorizzatori, la vera alternativa?
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.
Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf
La gestione a freddo dei rifiuti
Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf