giovedì 3 gennaio 2008

Il Melandro mormorava...



Secco no, anche se per il momento solo formale, dell’amministrazione regionale lucana all’ipotesi di costruire una discarica, per rifiuti urbani indifferenziati, a cavallo dei comuni di Caggiano (SA) e Vietri di Potenza (PZ). Stamattina, alla presenza di una delegazione di sindaci appartenenti alle Comunità Montane della Valle del Melandro e del Tanagro, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, preso atto della delibera della Provincia di Salerno che individua nella cava di Serra Arenosa di Caggiano, sita per tre quarti nel territorio di Vietri di Potenza, e sentiti i pareri sfavorevoli dagli amministratori delle aree interessate, ha deciso di istituire, di concerto con gli stessi, un “tavolo di crisi” che si occupi dell’emergenza. "Non accetteremo alcuna intromissione di altre amministrazioni sul suolo lucano. […] Non passa lo straniero", ha affermato il presidente De Filippo, che in attesa del parere del neo-commissario straordinario all’emergenza rifiuti, Umberto Cimmino, si è riservato di intraprendere ogni azione legale nei confronti della Provincia di Salerno nel caso in cui venisse resa esecutiva la deliberazione del Consiglio provinciale del 21 Dicembre 2007.
A sostegno della propria tesi il presidente della Regione Basilicata cita l'art. 2 comma 1bis del D.Lgs. n° 87 del 5 luglio 2007 che recita: “Il Commissario delegato, qualora le discariche situate in Campania siano allocate in prossimità di centri abitati ricadenti in altre regioni, adotta ogni provvedimento sentiti i Presidenti delle regioni confinanti”.


mercoledì 2 gennaio 2008

Tutte/Tutti a Potenza

Il comitato civico “NO DISCARICA” si mobiliterà domani 3 gennaio 2008 in corteo cittadino unitamente ai Sindaci e associazioni di oltre venti paesi lucani e campani, che sosterranno la delegazione istituzionale di paese e una delegazione del Comitato stesso nell’incontro con il Governatore della Regione Basilicata De Filippo. I commercianti del paese fanno sapere che in segno di protesta gli esercizi pubblici resteranno chiusi per due ore dalle ore 10 alle ore 12. E’ stata inoltre richiesta la convocazione di un consiglio regionale straordinario-urgente per discutere della individuazione del sito Serra Arenosa per la discarica di rifiuti solidi indifferenziati. A seguito della manifestazione la Comunità Montana terrà una riunione straordinaria nella Sala Convegni del Comune di Vietri di Potenza. Per ulteriori informazioni http://www.rifiutiamola.org/

sabato 29 dicembre 2007

foto satellitare dell'area interessata - veduta di Vietri di Potenza




foto da /http://flickr.com/groups/cancellara/discuss/72157603580978446

è evidente la vicinanza all'abitato di Vietri di Potenza e quindi l'assurdità della scelta operata dalla provincia di Salerno.

venerdì 28 dicembre 2007

Le Nostre Motivazioni

La Provincia di Salerno ha recentemente individuato come sito per la realizzazione di una discarica provinciale di rifiuti solidi non differenziati la cava estrattiva di Serra Arenosa, tra il comune di Caggiano e quello di Vietri di Potenza, sulla base delle indicazioni fornite dal Prof. Ing. Vincenzo Belgiorno e dal Dr. Ing. Giuseppe D’Acunzi. Il professor Franco Ortolani, ordinario di Geologia, Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II, ha effettuato un'indagine al fine di verificare l’idoneità geo-ambientale dell’area, resa pubblica durante il Consiglio Comunale straordinario del 23/12/2007.


Motivi d’inadeguatezza del sito

Dalla relazione risulta chiara l’inadeguatezza del sito per i seguenti motivi:

L’area interessata è posta su di una faglia attiva ad elevato rischio sismico;



come si evince dai due grafici riguardanti gli eventi sismici che hanno interessato i territori di Caggiano e Vietri di Potenza, episodi di questo tipo sono aumentati in maniera rilevante nel corso dell'ultimo secolo





In evidenza nella foto le faglie create dai sismi all'interno della cava di Serra Arenosa




Il suolo è di natura calcarea e quindi soggetto a possibili infiltrazioni di natura inquinante;



foto di Luigi Lupo
Grotta della Serrola sita a poche centinaia di metri dalla cava


La presenza di falde acquifere sotterranee alimentanti sorgenti attigue al fiume Melandro e la sorgente Acqua dell’Elice.


sorgente di acqua sulfurea a 200m dalla cava



Lo stesso Ortolani fa notare il “grave ed imperdonabile errore” commesso dalla Provincia nell'aver affidato a due tecnici privi di competenze geologiche, di coscienza ambientale, nonché, presumibilmente, della conoscenza diretta del territorio, la verifica dell'idoneità del sito di Serra Arenosa. Per questi motivi la relazione stilata dai due tecnici è da considerarsi assolutamente priva di qualsiasi fondamento.


Danni per l'ambiente

Inoltre, essendo noto a tutti che i rifiuti conservano il loro potere inquinante per millenni ed essendo la zona caratterizzata da instabilità geologica è evidente l’assoluta pericolosità di una scelta chiaramente non ponderata, che andrebbe a rompere l'equilibrio dell'intero territorio circostante compromettendo irrimediabilmente le attività e le produzioni delle aziende agricole, nonché le vite degli abitanti della zona su cui questa scelta andrebbe a gravare direttamente, oltre al danno per l'ambiente e, di conseguenza, per la salute della collettività.


Principio costituzionale dimenticato

Oltre alle incompetenze tecniche si rilevano anche profili di illegalità. Il sito, infatti, si trova sul confine tra due regioni, Campania e Basilicata. La legge recentemente approvata “per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania” (legge 87 del 2007) prevede che nel caso si sconfini nel territorio di una regione limitrofa si debbano, perlomeno, consultare le istituzioni di questa. Nel caso specifico, la Provincia di Salerno non ha effettuato nessuna comunicazione né alla Regione Basilicata né, tanto meno, alla Provincia di Potenza. Per non parlare della consultazione della locale popolazione (o, al limite, dei suoi rappresentanti comunali). Principio costituzionale troppo spesso dimenticato.


In questo modo la Provincia di Salerno dimostra, senza ombra di dubbio, che il suo primo interesse non è la salute dei suoi cittadini né la risoluzione del problema-rifiuti; resta da capire quale sia, quindi, il suo interesse e se questo non sia il mantenimento di uno stato di emergenza che non permette di affrontare il problema secondo le regole e che, a quanto pare, necessita invece della trasgressione di quante più regole e leggi possibili, rendendo indispensabile l'intervento di chi della trasgressione delle leggi fa il proprio mestiere.


Appello alla mobilitazione

Per tutti questi motivi, ma anche per un allargamento di prospettiva, l'appello alla mobilitazione che rivolgiamo alle comunità coinvolte, tramite la convocazione di un'assemblea da cui dovrà presumibilmente scaturire la costituzione di un comitato popolare, si muove lungo cinque direttrici:

- presa di coscienza attraverso studi, ricerche e confronti sulla questione-rifiuti in Campania, della reale entità della situazione che oggi ci riguarda direttamente, ma che domani potrebbe estendersi ad altre zone, le quali dovrebbero avere garantito il nostro irrevocabile impegno;

- organizzazione delle modalità di lotta che si riterranno adeguate al conseguimento degli obiettivi;

- progettualità, cioè come pensare, confrontandosi con esperienze all'avanguardia sul tema, a soluzioni alternative per lo smaltimento dei rifiuti (in opposizione alle discariche o alle ecoballe, quindi, al Piano regionale per i rifiuti della regione Campania) ad esempio attraverso un uso sistematico, ed obbligatorio, del sistema della raccolta differenziata o tramite la valutazione di possibilità che prevedano la costruzione di impianti di compostaggio ecc…;

- riflessione sul consumismo e sui modi di produzione, nella prospettiva di “un altro modo di produrre”, fondato sui bisogni o, più pragmaticamente, sul consumo critico;

- connessione con le altre realtà locali interessate, ma anche con le soggettività critiche e le competenze impegnate in queste problematiche.

martedì 25 dicembre 2007










Termovalorizzatori, la vera alternativa?

Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità.
La definizione di termovalorizzatore dovrebbe essere quella di una centrale elettrica che produce energia termica ed elettrica per cogenerazione bruciando come combustibile i rifiuti. Non serve scomodare i più grandi ingegneri e professori del mondo, basta uno studentello accorto per smentire questa definizione: è fisicamente impossibile che esista un impianto simile.

Cerchiamo di capirne qualcosa:
http://files.meetup.com/206766/GrilloNewsgiugno.pdf



La gestione a freddo dei rifiuti

Nell’ambito delle iniziative legate alla Quarta Giornata Mondiale contro l’Incenerimento dei Rifiuti, promossa dalla coalizione mondiale GAIA, la Rete Nazionale ”Rifiuti Zero” e Greenpeace Italia pubblicano la traduzione del rapporto di Greenpeace Gran Bretagna: "GESTIONE A FREDDO DEI RIFIUTI. Lo stato dell’arte delle alternative all’incenerimento per la parte residua dei rifiuti municipali”.

Cliccando sul link lo si potrà consultare in versione integrale:
http://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf